Ferrata Pinut
Dati:
Dislivello: 500m, per la sola ferrata, per l'intera salita raggiungiamo gli 800m di dislivello
Durata: 2h e 30'
Avvicinamento: 20'
Difficoltà: PD, K2, PD
Cantone: Grigioni, Graubunden
Storia:
La Pinut è la via ferrata più "antica" della Svizzera, realizzata nel 1907, tuttavia rinnovata nell'ultimo periodo, rappresentava la via di salita più breve per raggiungere i pascoli del Pinut, da cui deriva il nome, attraverso il torrione roccioso del Crap de Flem. La via ferrata è semplice, adatta anche ai neofiti, non arrampichiamo mai ed il percorso si sviluppa lungo un moltitudine di scalette e passerelle, tuttavia bisogna essere sicuri nel proprio passo; seppur semplice la Pinut è estremamente verticale, in alcuni punti le passerelle si sviluppano su salti di 100 e passa metri di salto nel vuoto, non bisogna in alcun modo soffrire di vertigini.
Avvicinamento:
La partenza del percorso è posta a Fidaz, un piccolo paesino che è possibile raggiungere da Flims, attraverso una strada asfaltata che conduce a questo piccolo paesino, arriveremo nei pressi di una vecchia funivia dove troveremo un posteggio e 10mt prima di questo, i cartelli che ci indicano il sentiero da seguire per raggiungere la via ferrata.
Seguendo i cartelli azzurri ed i molteplici segnavia in men che non si dica raggiungeremo l'attacco della via ferrata, appena prima di raggiungerla troveremo una serie di panchine dove poter indossare l'imbrago ed il casco in modo comodo..
Descrizione:
Giunti all'imbocco non troviamo il solito cartello che ne indica l'inizio, ma solo la prima scala, il cartello era ben presente nei pressi delle panchine dove ci si era cambiati. La via ferrata si può dividere in tre parti, che si sviluppano tutte lungo i profili rocciosi del Crap de Flem, tra un tratto e l'altro troviamo dei brevi tratti nel bosco lungo un sentiero, sempre perfettamente segnalato.
La prima parte è la più lunga e sicuramente la più "difficile" da affrontare, non tanto dal punto di vista tecnico, ma per la verticalità e l'esposizione, la salita avviene sempre lungo delle scalette in ferro e brevi tratti su dei "ponti" sempre in ferro, solo per brevi tratti non avremmo scalette ne appoggi, tuttavia sono facili da affrontare. Questa prima parte come detto è influenzata da un'esposizione notevole, in brevi tratti su dei ponticelli in legno, avremo il vuoto sotto di noi, con un salto di almeno 200mt, non bisogna in alcun modo soffrire di vertigini.
Proprio al termine di uno dei "ponti" più esposti, il sentiero si addentra in una sorta di concavità della roccia, dove l'espozione diminuisce e percorriamo un breve tunnel nella roccia.
Superata la grotta, affronteremo un'ultima serie di scale ed arriveremo al termine della prima parte dove troveremo anche delle panchine dove possiamo fermarci a riposare.
Da qui inizia un tratto di sentiero nel bosco, abbastanza pendente che ci porterà all'imbocco della 2° parte del percorso, è inutile togliersi il set perchè a metà salita incontreremo un breve ponticello in legno tra due alberi che ci permetterà di superare un canalone franoso.
Raggiunto l'imbocco del secondo tratto, il percorso diventa ancor più semplice, le scalette di ferro ci sono sempre e l'esposizione tende a diminuire, inoltre il tratto è abbastanza corto e lo superiamo in men che non si dica, anche al termine di questo 2° tratto, incontreremo al termine delle panchine dove poter riposare.
Tra il 2° ed il 3° tratto di percorso, inizia la parte più dura del percorso, non è su via ferrata, ma è un sentiero con pendenze molto elevate e la stanchezza, dei 2 tratti appena percorsi, si fa sentire.
L'ultimo tratto presenta due brevi scali e poi un tratto su roccia dove si può arrampicare, mai troppo esposto, e molto semplice
La ferrata termina proprio al termine di questo tratto dove ci si arrampica di più, sicuramente la ferrata è molto paesaggistica con scorci su Laax e Flims da far accapponare la pelle, tuttavia per i "puristi" gli aiuti sono eccessivi. La fine della via lo si capisce per via di un cartello che ne indica l'ingresso per chi vuole affrontarla in discesa.
Rientro:
Al termine della ferrata, la salita non è conclusa, continueremo a salire sino all'arrivo della vecchia funivia, in prossimità di Tegia Gronda, e solo da lì inizieremo a scendere seguendo le indicazioni per Bargis.
Il sentiero in discesa è abbastanza "spacca piedi", un fondo sassoso, molto ciottolato e con pendenze elevate, è il tipico fondo dove al 90% arrivano le vesciche. Tuttavia la vista verso la valle di Bargis è sicuramente qualcosa di unico e meraviglioso.
Arrivati a Bargis, dove è posto anche un piccolo ristoro, possiamo scegliere se tornare a Fidaz in pulmann, vi è un servizio navetta che arriva sino a Bargis, o continuare a scendere a piedi, lungo un comodo sentiero che in circa 45' ci ricondurrà nuovamente al parcheggio, da dove eravamo partiti.
Video della ferrata: