Valbondione - Rifugio Curò
Dati:
Dislivello: 955m
Durata: 2h 30'
Impegno fisico: Normale
Difficoltà: E
Descrizione:
Il sentiero più veloce e facile per raggiungere il rifugio Curò parte da Valbondione, un piccolo paese dell'alta Valseriana incastonato tra alcune delle più belle cime delle Orobie come il Pizzo Coca, il Pizzo del Diavolo di Tenda ed altre bellissime cime.
Per raggiungere il punto di partenza,una volta arrivati a Valbondione, dovremo seguire la strada che ci conduce verso Lizzola e dopo aver superato un primo tornante,sempre all'interno del paese di Valbondione, troveremo sulla sinistra una piccola stradina dove sono poste dei cartelli con i nomi dei rifugi e il loro stato,aperto o chiuso.
Non potremo seguire questa stradina perchè dopo nemmeno 50m diventa sterrata e vietata alle autovetture,nei pressi di quest'ultima non vi sono molti parcheggi e saremo costretti a parcheggiare presso il campo sportivo di Valbondione,circa 400m prima della deviazione,dove troveremo molteplici parcheggi liberi.
Come detto precedentemente seguiremo questa piccola strada che dopo nemmeno 50m diventa sterrata ed inizia ad addentrarsi nei boschi appena sopra Valbondione;questo primo tratto di percorso,sempre immerso in una fitta vegetazione, non presenta pendenze elevate,anzi in alcuni punti le pendenze sono pressochè nulle.
Lungo il percorso troveremo più di una volta delle strutture di cemento che contengono l'acquedotto che rifornisce l'abitato di Valbondione, e l'unico incrocio che troveremo dove dovremo tenere sempre il sentiero di destra è situato nei pressi dell'osservatorio faunistico e floristico di Maslana.
Giungeremo dopo circa 1h di cammino alla stazione di partenza della teleferica che rifornisce il rifugio da dove la sterrata lascia il posto ad un bellissimo ed ampio sentiero;da ora in avanti il bosco tenderà a diradarsi ed il percorso inizierà a salire lungo dei bellissimi prati con pendenze che tenderanno ad aumentare.
Questo è il tratto più duro del percorso, guadagniamo molti metri di dislivello anche grazie al continuo susseguirsi di tornanti sempre lungo questi bellissimi prati, da questo punto potremmo ammirare anche le bellissime cascate del lago del Barbellino oltre al rifugio Coca, posto nella valle opposta.
Alla fine della serie di questi tornanti troveremo nei pressi dell'ultimo di questi,un cartello con le indicazioni del sentiero per Lizzola, oltre alle indicazioni ed il tempo mancante,circa 30', per raggiungere il rifugio Curò, il più ormai è stato fatto,infatti da ora in avanti il sentiero è quasi completamente pianeggiante o con pendenze molto lievi.
Questo è uno dei punti più spettacolari dell'intero percorso, il sentiero è ricavato tra la roccia e seppure sia molto ampio sono poste delle corde per renderlo ancor più sicuro nel caso di presenza di neve e ghiaccio o per chi soffre di vertigini,visto che alla nostra sinistra abbiamo un bello strapiombo.
Questo tratto seppure altamente spettacolare dura poche decine di metri, arriveremo nei pressi dell'arrivo della teleferica, e dovremo passarci all'interno evitando di toccare la fune metallica.
Superata quest'ultima struttura siamo ormai prossimi al rifugio che raggiungeremo in circa 5'. Dal rifugio è possibile ammirare il bellissimo lago del Barbellino,famoso per la sua diga e per la cascata che nelle giornate in cui viene aperta la diga risulta la più alta d'Italia.