Campo Moro - Rifugio Carate
Dati:
Dislivello: 702m
Durata: 2h
Impegno fisico:Normale
Difficoltà: E
Descrizione:
La partenza del percorso è posta a Campo Moro più precisamente in prossimità del rifugio Zoia,dove troviamo un ampio parcheggio dove lasciare le nostre autovetture;per raggiungere la località dobbiamo arrivare a Sondrio e da li salire verso Chiesa Valmalenco,proprio in prossimità della località troveremo le indicazioni per Campo Moro,dove una strada interamente asfaltata ci condurrà alla località dopo circa 16km.
Una volta lasciata l'autovettura,percorreremo circa 10m lungo la strada asfaltata prima di trovare le indicazioni per il rifugio che ci faranno svoltare a sinistra ed iniziare una breve discesa che ci condurra alla prima diga che oltrepasseremo.
Oltrepassata la diga incontreremo la casa del custode della diga e continueremo dritti sempre in discesa su una strada sterrata che scende lievemente per circa 300m,al termine dei quali arriveremo in una piccola radura dove incontreremo le indicazioni per i rifugi Carate e Marinelli che ci conducono verso un piccolo sentiero.
Questa prima parte del percorso è sicuramente la più impegnativa,le pendenze sono elevate e in men che non si dica riusciamo a guadagnare molti metri,nei punti maggiormente esposti anche se privi di frossi pericoli per rendere più sicuro il passaggio sono state allestite delle catene.
Il sentiero sale in maniera netta per circa 30' al termmine dei quali entriamo in un bellissimo bosco di larici dove le pendenze diventano pressochè nulle,con anche qualche punto in lieve discesa,questo tratto di circa 10' ci permetterà di recuperare parte delle forze prima di affrontare la salita rimanente.
Dopo aver superato un torrente in secca,le pendenze tornano ad aumentare,arriviamo ad un incrocio dove un cartello ci indica Alpe Musella,Campo Moro e Campo Frascia a sinistra mentre noi dovremo continuare seguendo il sentiero che si stacca a destra.
Superato questo tratto il sentiero si divide in molteplici vie,seguire l'uno o l'altro è indifferente,il sentiero principale sale con continui tornanti ma i più allenati possono affrontare i sentieri che tagliano questi tornanti e che salgono in maniera più diretta;anche l'ambiente circostante cambia notevolmente,il bosco di larici lascia posto a prati e massi che ci accompagneranno sino al rifugio,in questo tratto siamo già in grado di intravedere nitidamente la nostra meta.
Le pendeze se seguiamo il sentiero principale non sono mai elevate anzi grazie ai molteplici tornanti possiamo respirare e recuperare le nostre energie,inoltre la salita non è continua alterna tratti in salita con tratti pianeggianti;solo negli ultimi la salita diventa impegnativa,ma ormai siamo prossimi al rifugio.
Dal rifugio è possibile ammirare tutte le vette che ci circondano in particolar modo il Pizzo Scalino che si trova di fronte a noi,inoltre dal rifugio è possibile salire verso altre mete come il rifugio Marinelli,il rifugio Bignami o al Monte delle Forbici.